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Alchimie visive

Alchimie visive

La Galleria SanLorenzo Arte è orgogliosa di presentare "Alchimie Visive", una straordinaria esposizione che mette in dialogo le opere di due talentuosi artisti contemporanei: Elia Fiumicelli e Silvia Pavarini a cura di Silvia Rossi.

La mostra inaugurerà il prossimo il 17 maggio alle ore 18:00  proseguirà fino al giorno 7 luglio, questa doppia personale offre uno sguardo intimo e affascinante nel mondo artistico di due personalità uniche.

"Alchimie Visive" è un viaggio affascinante nel mondo dell'arte contemporanea, dove le opere di Elia Fiumicelli e Silvia Pavarini si fondono in un'armonia unica di forme, colori e significati. Attraverso una narrazione visiva coinvolgente, gli artisti esplorano il delicato equilibrio tra natura e creatività, tra intimità emotiva e ricerca estetica. Attraverso i loro dipinti, scopriamo mondi interiori ricchi di simbolismo e suggestione, dove il linguaggio delle forme e dei colori diventa veicolo di profonde emozioni e riflessioni.

Le opere di Pavarini sono ritratti di personaggi fiabeschi fusi con elementi naturali, trasmettendo un senso di pace e invocando la necessità di riconnettersi con sé stessi. I suoi dipinti invitano lo spettatore in un mondo incantato e sognante, dove emozioni e natura si fondono in un'unica armonia poetica.

Dall'altra parte, le opere di Fiumicelli, caratterizzate da forme decise e colori vibranti, trasmettono un senso di vitalità e comunicazione. Artista non udente, parte della sua ricerca verte proprio sulla necessità di comunicazione, espressa attraverso l'inserimento di parole comunicate attraverso la lingua dei segni, utilizzando le mani delle sue muse.

"Alchimie Visive" offre un'esperienza emozionante e ricca di significati, invitando il visitatore a esplorare la bellezza e la complessità dell'arte contemporanea attraverso le opere di Elia Fiumicelli e Silvia Pavarini.

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Vite Sospese

Vite Sospese

Nella mostra "Vite Sospese", ci troviamo di fronte a un'esperienza visiva intrisa di mistero e fascino, dove l'arte si fonde con la realtà in modi sorprendenti. Attraverso una lente di ingrandimento postmoderna, l'artista esplora le intricanti dinamiche della gioventù, immergendosi nelle sfumature sognanti e surreali della vita adolescenziale.

L'opera di Chiara Crescioli ci trasporta in un mondo di immaginazione e suggestione, dove scene di vita quotidiana si intrecciano con elementi fantastici e fuori contesto. Con una maestria tecnica impeccabile e un'attenzione acuta per i dettagli, l'artista crea uno spazio narrativo unico, in cui il tempo sembra dissolversi e la realtà si mescola con la fantasia.

Attraverso una tavolozza vibrante e una composizione sofisticata, l'artista cattura l'essenza stessa della gioventù, esplorando temi universali come l'identità, il desiderio e la trasformazione. Le opere esposte in "Vite Sospese" sono un'esplorazione intima e provocatoria della condizione umana, in cui i confini tra sogno e realtà si sfumano e la vita stessa diventa una tela su cui dipingere.

Questa mostra vuole invitare gli spettatori a esplorare le molteplici sfaccettature dell'adolescenza attraverso gli occhi dell'artista, offrendo un viaggio affascinante e avvincente nel cuore dell'immaginazione umana. "Vite Sospese" è molto più di una semplice esposizione artistica: è un'esperienza emozionante e coinvolgente che ci spinge a riflettere sul potere trasformativo dell'arte e sulla bellezza senza tempo della gioventù.

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(un)fair 2024

(un)fair 2024

A Milano, dall'1 al 3 marzo, prende vita uno degli eventi più stimolanti nel panorama dell'arte contemporanea: (un)fair. In questa terza edizione, (un)fair continua a sfidare gli standard delle fiere d'arte tradizionali, offrendo uno spazio unico di esplorazione e scoperta per gli amanti dell'arte.

Tra le molteplici proposte che animano la fiera, saremo presenti con il progetto "INTRO\ESTRO VERSIONI", curato con passione e dedizione, che si propone di svelare le molteplici sfaccettature della figura umana attraverso gli occhi di quattro artisti figurativi di grande talento.

Questo progetto espositivo, concepito come un viaggio attraverso l'anima umana, si articola attorno a una visione profonda e articolata della figura umana. Il titolo stesso, "INTRO\ESTRO VERSIONI", evoca un'interazione dinamica tra l'interiorità e l'esteriorità, tra l'introspezione individuale e la comunicazione con il mondo esterno.

Gli artisti selezionati per la nostra terza partecipazione consecutiva a questa fiera sono: Linda Aquaro, Elia Fiumicelli, Ersilia Leonini e Domenico Silvestri.

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Connessioni

Connessioni

Dal 2 settembre al 28 ottobre, le due artiste si incontrano alla Galleria SanLorenzoArte con la mostra Connessioni a cura di Silvia Rossi.
il 2 Settembre, alle ore 17:30 il vernissage alla presenza delle artiste.

Le opere di  Laura Serafini e Elisa Zadicostituiscono una suggestiva sinfonia di elementi contrastanti e complementari: corpo e spazio, linee e colori, assenza e presenza, affermazione e dissoluzione. In questo intricato intreccio artistico, si sviluppa un mosaico di sfumature e significati che cattura l'attenzione e tocca le corde più intime delle nostre emozioni.

La loro arte, pur provenendo da universi creativi individuali, si fonde in una connessione armoniosa che rivela una profonda comprensione reciproca. Ogni opera è come un frammento di un puzzle più ampio, un frammento che trova la sua giusta collocazione solo quando messo a contatto con gli altri, costruendo così un'esperienza complessa e coinvolgente.

Ciò che emerge in modo particolarmente suggestivo è la percezione dell'incompiutezza. Come un eco delle molteplici sfaccettature dell'esperienza umana, le opere lasciano spazi aperti, invitandoci a partecipare attivamente, a completare le narrazioni. È attraverso questa incompiutezza che le opere si aprono alle interpretazioni personali, diventando specchio delle nostre esperienze e delle nostre storie.

I ritratti e gli autoritratti (il corpo e la carne), con la loro esplorazione di identità e autenticità, fungono da fulcro emozionale. Gli elementi naturali quanto le mappe – sempre Terra -  , evocano una relazione profonda con la natura e con l'essenza umana. Il risultato è un dialogo visivo che va oltre i confini delle tele e si infonde nella nostra percezione del mondo circostante, dove la mappa diventa carne e la carne, di nuovo, si muta in pianta. Dove le zone di assenza sono quelle che piú chiama alla presenza e tutto ci porta alla ricerca di una radice comune, una sorgente vitale da cui tutto sgorga, plasmato dalle visioni delle due artiste quanto dal nostro sentire. 

E su questo istante si regge anche l’opera che, in una sorta di performance in divenire, troverà il suo completamento proprio durante la mostra.

Un’istallazione a quattro mani, un’opera site specific che le due artiste hanno creato a simbologia piena di quello che è poi anche il titolo della mostra: Connessioni. Noi, la natura, l’arte, l’altro, l’oltre. 

L'opera "Connessioni: dentro/fuori" rappresenta l'apice di questa interazione artistica. Una collaborazione a quattro mani che va oltre la tela, abbracciando lo spazio fisico e il pubblico. Questo progetto diventa una rappresentazione tangibile del titolo stesso della mostra, incarnando l'idea di connessione in tutte le sue sfumature. La rappresentazione simbolica della natura e del femminino in questa opera amplifica ulteriormente il suo significato, espandendosi come una performance in continua evoluzione.

Attraverso il lavoro di Zadi e Serafini, siamo trasportati in un viaggio intimo e riflessivo. Il potere dell'arte si manifesta nella capacità di evocare e di coinvolgere, di far emergere emozioni e riflessioni. In queste opere, l'interazione tra corpi, spazi e simboli rivela un intenso dialogo tra le artiste e con il pubblico, un dialogo che va al di là delle parole e raggiunge le radici stesse delle connessioni umane.

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I Muri Dentro

I Muri Dentro

Nel cuore di questa nuova esposizione si fondono le visioni di frenopersciacalli e Bue2530. Le pareti della galleria si animano, catturando l'attenzione del pubblico con un'esplosione di quadri, disegni, bozzetti e sculture, senza limiti tematici o stilistici. È un caos controllato, un turbine di idee che rivela le anime contrastanti dei due artisti.

Questa esposizione è l'occasione per immergersi nelle profondità dei mondi creativi di frenopersciacalli e Bue2530. Ogni artista offre una rappresentazione completa di sé, un invito a intraprendere un viaggio personale e intimo attraverso le loro opere.

Tuttavia, l'essenza di questa mostra va oltre la semplice esposizione di due talenti. Sulla parete di fondo si consuma un incontro affascinante. Da due fori emergono due teste, occhi curiosi che scrutano il lavoro dell'altro con ammirazione e rispetto. In questo gesto simbolico si manifesta il legame indissolubile tra due artisti che, nonostante le diverse modalità espressive, si sono sempre ispirati a vicenda.

Sopra il tabernacolo una pala, l'opera centrale cattura lo sguardo del visitatore. Un "cavallo e cavaliere" dipinto a quattro mani svela il tema centrale dell'esposizione: il rapporto tra l'artista e la sua arte. Questa rappresentazione intensa e potente rappresenta la lotta tra la volontà di domare e la necessità di lasciare libera l'ispirazione. È un'interazione continua di obbedienza e disobbedienza, un dialogo profondo tra l'artista e la sua creazione.

"I muri dentro" non si limita a essere una mostra convenzionale, ma piuttosto un'esperienza coinvolgente e stimolante. Il suo linguaggio informale si fonde con un'emozione palpabile, offrendo al pubblico l'opportunità di immergersi in un universo artistico affascinante e sollecitando una riflessione profonda sulla complessità del processo creativo, lasciandosi sorprendere dalle inquietudini e dai momenti di pura bellezza che si celano tra queste pareti.

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La Grande Bellezza V

La Grande Bellezza V

La mostra "La Grande Bellezza 5 - RIVELARSI: UN VIAGGIOVERSO L’INTIMO E IL PERSONALE" sta per aprire le sue porte presso la prestigiosa Kunsthaus Burg di Obernberg Am-Inn, in Austria. Questa esposizione unica presenta le opere di 27 talentuosi artisti e artiste che vi condurranno in un percorso affascinante dove le visioni, le idee e gli stili si intrecciano per formare una storia più grande.

 

Linda Aquaro, Letizia Carattini, Veronica Ciccarese, Martina Dalla Stella, Elia Fiumicelli, Stacy Gibboni, Alberto Gulminetti, Elisa Marmo, Patrizia Mori, Laura Muolo, Antonella Natalis, Sabrina Perna, Fabio Perotta, Gavino Piana, Marco Randazzo, Carlo Alberto Rastelli, Salvo Rivolo, Alessandra Rovelli, Alberto Gulminetti, Alberto Rubaltelli, Cinzia Ruzzetti, Ersilia Sarrecchia, Valentina Sforzini, Alessandro Signorino, Domenico Silvestri, Tiziana Viola-Massa e Teresa Zambon sono gli straordinari artisti e artiste che hanno accolto l'invito a esplorare la propria essenza e a condividere un'interpretazione unica di sé stessi e del mondo che li circonda.

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Loop

Loop

Sarà la mostra Loop ad avviare l’intenso programma culturale della stagione estiva 2023 della Galleria San Lorenzo Arte di Poppi.

All’interno del contenitore “Mappature – geografie dell’arte contemporanea”, la prima delle 4 mostre in programma, vede i due artisti Michela Gioachin e Carlo Alberto Rastelli dialogare tra loro in una doppia personale in cui la protagonista è la pittura.

Michela Gioachin presenta le sue opere piú recenti: create tra il 2021 e il 2023 le sue tele approfondiscono e sviluppano la tematica del glitch, che da sempre caratterizza l’artista vicentina, introducendo nuovi elementi e spostando la ricerca dalla cattura del momento esterno a quello interno, focalizzando il suo guardo sulla malattia mentale, riuscendo nell’intendo di esprimerla ance esteticamente senza cadere nell’errore della romanticizzazione. Un lavoro che diventa quindi assai piú diretto, intenso e che ci racconta la crescita personale e professionale dell’artista.

Carlo Alberto Rastelli presenta una selezione di opere dal suo ciclo pittorico “The Body Snatchers”, una serie recente di oli e acrilici su tavola che ruotano intorno al “tempo”. Questi è infatti il vero protagonista del lavoro di Rastelli, immerso in un caleidoscopio di personaggi – soldati, pugili, clown, prostitute,… - estrapolati da vecchie foto dell’800 e dei primi del ‘900. Con il suo lavoro onirico\surreale Rastelli costruisce così un ponte tra futuro e passato dal sapore distopico alla ricerca di una conciliazione tra una natura oppressa e il progresso tecnologico.

Le opere dei due autori, cosí affiancate, generano quindi un loop, un divagare continuo dello sguardo tra interno ed esterno, passato e futuro. Un viaggio senza soluzione di continuità all’interno dell’essere umano stesso, tra sentire e agire.

La mostra, a cura di Silvia Rossi, inaugurerà il 18 marzo alle ore 17,30.

Ingresso libero.

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La Grande Bellezza V

La Grande Bellezza V

Dopo la forzata interruzione nel 2020 finalmente riprende la serie espositiva "La Grande Bellezza", che raggiungerà così la sua 5° edizione!

Si aprono quindi le selezioni per i 30 artisti che avranno la possibilità di esporre in questo luogo incredibile: il Burg Obernberg, il castello di Obernberg - vecchia residenza Bishop che affaccia sull'Inn con la sponda tedesca giusto sull'altro lato.

250 metri quadrati di sala espositiva ricavati da una recente ristrutturazione dello spazio che lo ha convertito in un luogo dedicato all'arte contemporanea in cui hanno esposto artisti incredibili.

Finalmente torneranno anche "die italienishen Künstler" in questa fantastica sede!

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(un)fair 23

(un)fair 23

SFUMATURE sarà il progetto per il nostro stand in questa seconda edizione di (UN)Fair, in cui le opere di 6 artisti, parimenti divisi tra uomini e donne, ci raccontano la loro intima visione della società contemporanea, focalizzandosi ciascuno sul proprio sentire.
Nel progetto di installazione queste opere sfumano letteralmente - tra forme, stile e colori - l'una dentro l'altra, a creare una narrazione vasta e inclusiva dei differenti punti di vista.

Sono tutti artisti che si appoggiano alle tecniche tradizionali e analogiche per la produzione delle proprie opere ma non senza trasformarle, rileggerle, modificarle portandole nel contemporaneo senza piegarsi a trend o omologazioni, restituendo una visione autentica ed intimistica della loro lettura del mondo, dell’uomo e della società attuale.

Si tratta di Paolo Casazza, Silvia Pavarini, Mauro Pinotti, Salvo Rivolo, Laura Serafini ed Elisa Zadi.

Per conoscere i dettagli delle opere in fiera puoi cliccare sulle immagini sottostanti .

Noi vi aspettiamo allo stand B2!

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Flavia Bucci

Flavia Bucci

Classe 1990, Flavia Bucci é un'artista che si contraddistingue per la sua ricerca che si concentra su un’analisi del Tempo come unità di misura dell’esistente.

"Mi interessa la lentezza, apprezzo i margini sfocati di ciò che non cede all’urgenza di una definizione sommaria e lacunosa. Credo che ci siamo troppo abituati, in questa società spesso frenata dalla paura, a voler definire tutto e subito affinché quell’apparenza priva di sbavature che ostentiamo sui mezzi digitali possa riproporsi identica anche nella vita analogica, quella “in presenza”."


In galleria sarà presente con opere provenienti da due diverse serie: "Tisane" e " Esercizi d'Igiene ".

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DIECI ANNI DOPO, UN NUOVO INIZIO

DIECI ANNI DOPO, UN NUOVO INIZIO

Dicembre 2010.

L'idea era maturata ben prima, certo, ma è nel Dicembre 2010 che ho aperto ufficialmente le porte di quello spazio, in Via Borghi 80 a Bibbiena, un paese sperduto e quasi nascosto nel cuore più intimo della Toscana, in Casentino.

Ci vuole un pizzico di follia per aprire uno spazio per l'arte contemporanea dove non ne era mai esistito uno, in un momento poi, in cui continuava la fuga verso i centri urbani più grandi, ricchi di possibilità.

Ho scelto questo spazio, pieno di vetri e luce, che affaccia sulla millenaria piazza di questo paese di poche anime.

La Toscana, si sa, è una terra fertile e feconda. Per dieci anni, ho coltivato questo spazio, piantandovi amore e storie, sogni, idee e speranze innaffiandole con tanta costanza, fatica e anche lacrime…qualcosa è germogliato.

La sua anima, ad un certo punto, si è fusa con la mia. Il suo essere uno spazio inconsueto, inusuale con una storia diversa, un'atmosfera differente, rispecchiava il mio sentirmi inusuale in questo mondo così, apparentemente, ristretto. Non era più una galleria, non più faretti a spot o fastose celebrazioni di un'opera, piuttosto un salotto per chi l'arte la guarda per amarla, dove il possesso sta tutto nel consenso, nel fare spazio e non nella brama. Amare, diceva qualcuno, è il miglior modo di possedere, possedere è il peggior modo di amare.

Informale, accogliente, a tratti disordinato, quello spazio stava accogliendo tante opere, artisti, appassionati o semplici curiosi e così si tessevano intrecci e storie.

Tanti piccoli cambiamenti sono avvenuti, in lui e in me, così lentamente da parere naturali, così velocemente da non farci troppo l’abitudine. Si è accumulata tanta esperienza, si sono incontrate tante esperienze, con tutte le loro sfumature.

Dopo quasi dieci anni mi sono ritrovata a guardare quelle pareti e a percepire che, improvvisamente, qualcosa era fuori posto.

Siamo cresciuti insieme, io e il mio ambiente, il mio spazio, ma adesso eravamo fuori sincrono.

Era arrivato quel momento, arriva per tutti, anche se non sempre ce ne accorgiamo, quell'istante in cui capisci che o salti o rimarrai fermo ad aspettare, per sempre, probabilmente.

Non sono mai stata una persona capace di aspettare, no. Capiamoci, il problema non era lo spazio, lui era splendido, come sempre, ma non era più una galleria d'arte. Non come la si intende normalmente, almeno. E allora? Allora ho cominciato ad affrontare la muta: bisogna cambiare pelle e, lentamente, faticosamente, si tessono altri fili, altre trame per un nuovo abito.

Ad ogni capo di quel filo provi ad attaccare le cose che hai capito di amare, di cui vuoi parlare e quello che hai da dare agli altri. Volevo uno spazio più... inusuale. ExpArt Studio&Gallery, mi ha regalato veramente tanto. Non le rinnego, non le cambio: le faccio crescere insieme a me. Me lo porto dietro, assieme a tutto il carico di esperienze: ne prendo l'involucro e lo trasformo.

Dicembre 2020.

L'idea era maturata ben prima, certo, ma ha avuto bisogno di una decina d'anni di "rodaggio", come si suol dire, per trovare la sua forma definitiva. Matura, stravagante, accogliente, divertente, estrosa. Inusuale. Dicembre 2020: le porte si aprono di nuovo, ancora in via Borghi 80, in quello stesso paesino del cuore sperduto della Toscana, ora più che mai casa. Si aprono sullo stesso luogo pieno di luce che ha deciso di dare fiato alla sua voce per un racconto diverso, il racconto di chi l'arte la vuole mettere ovunque. Un luogo in cui, adesso, bellezza e tormento si muovono insieme, in una strana danza, attraversando pelli e pareti.

Le porte si aprono ora su “silviarossi”.

silviarossi sono io.

Lì dentro ci sono io, ci siete voi, ci sono tutte le storie che avrete voglia di ascoltare e, perché no, di raccontare.

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EDEN - MOSTRA PERSONALE DI IRENE MENICONI

EDEN - MOSTRA PERSONALE DI IRENE MENICONI

“Ero costantemente alla ricerca di qualcosa di misterioso, mi immergevo nella natura, quasi mi confondevo nella sua stessa essenza, fuori dal mondo degli uomini.”

In queste poche righe Irene Meniconi riesce a racchiudere tutta la sua poetica, che poi snocciola e articola tra le righe di testo e quelle dei fini pennini che usa per gli inconfondibili dettagli delle sueopere.

Maestosi, imponenti, colorati, forti. I soggetti da lei raffigurati appaiono come un colorato monumento a quegli animali che tanto ama, ma il suo lavoro non si limita alla semplice esaltazione della magnificenza dei suoi soggetti.

Tra i colpi di pennello e le righe di penna compaiono a tratti pagine di diari, le linee si fanno più dure e l’attenzione si concentra sugli occhi, sullo sguardo profondo e intenso di cavalli, pavoni o fenicotteri. È uno sguardo con cui, come scrive l’artista: “ci invitano a cercare dentro noi stessi e ad intraprendere il percorso interiore di cui abbiamo bisogno. Ci invitano anche al rispetto, perché loro vedono e sanno, verso noi stessi, verso gli altri e verso la Natura e quindi verso la vita.”

Le sue opere sono il racconto di un profondo percorso interiore, la narrazione di una battaglia per la propria rinascita. La penna e il colore sono i mezzi con cui opera le proprie cicatrici interiori, celebrandola forza dei suoi soggetti e la propria.

L’ arte, per Irene, come per molti altri artisti, è un mezzo, un potente mezzo di cura, accudimento e rielaborazione.

Irene è una survivor. Ha subito abusi sessuali e psicologici per 6 anni, dai 15 a 21 anni, da parte di una persona di fiducia dell’età di suo padre.

“In ognuna delle mie opere, in alcune più di altre, è rappresentata una parte del percorso che forzatamente ho dovuto affrontare per sopravvivere. Gli aspetti sono tantissimi e alcuni probabilmente sono inconsci: la presa di coscienza, prima di tutto, di quello che mi è successo, la paura, la rabbia, la frustrazione, l’angoscia, il panico, la sensazione di essere perennemente in pericolo, la consapevolezza, la libertà, il lasciare andare… questi e tanti altri elementi di un percorso intrapreso, avvalendomi anche dell’aiuto di una psicoterapeuta specializzata in traumi infantili, sono raccontati da molte delle mie opere.’’

La scelta di raccontare e di raccontarsi attraverso gli animali è una scelta naturale per Irene, che da sempre ha un legame profondo e intenso con loro, vivendo la sua vita a contatto con la natura. Tanti gli animali che l’hanno accompagnata nella sua vita: tra tutti uno di questi è Yakky, il cavallo che dovuto ‘’perdere” in seguito alle violenze subite. Ritroviamo Yakky nell’opera ‘’Essere cavallo: il cavallo baio”. Di lui, e del suo rapporto con lui parlerà anche nell’opera: ‘Specchio’’.

“Il rapporto con lui non è stato facile, perché i cavalli sono estremamente sensibili alle emozioni umane, le assorbono e riflettono, ho vissuto con lui un’esperienza di amore sincero di ragazzina parallelamente ad un incubo che non riuscivo a capire e lui ha assorbito tutto questo e mi ha ributtato fuori tutto con degli atteggiamenti a volte aggressivi e difficili da gestire. È stato interessante vedere come io mi sia proiettata dentro Yakky durante tutto il processo di elaborazione: ho fatto innumerevoli sogni su di lui ed ogni volta lui ero in realtà io, nella maggior parte dei sogni andavo a salvarlo perché si trovava ancora nel maneggio vecchio, in balia del “mostro” che lo trattava male, lo teneva rinchiuso e lo faceva soffrire, in ogni sogno io andavo a liberarlo. E così avendo il coraggio di tornare nel vecchio maneggio liberavo una parte di me.”

Ed ancora troviamo l’occhio del cavallo ne ‘’Io sono la mezza farfalla”. In questa opera è racchiuso tutto il percorso che ha fatto per raggiungere la consapevolezza degli eventi accaduti. Consapevolezza necessaria per tornare indietro e ripartire. Per curare e guarire. Nell’opera sono presenti tutti gli elementi fondanti dell’intera opera dell’artista. Gli elementi naturali, le pagine dei diari, il micro e il macro cosmo e l’occhio, che osserva vigile, che scruta intimamente: giudice e testimone silenzioso.

“Essa può quindi indurci, se noi lo vogliamo o se siamo abbastanza sensibili, all’ introspezione e alla riflessione verso noi stessi, nella nostra “caverna primordiale”, dalla quale possono scaturire infinite cose a noi coscientemente e razionalmente sconosciute. I titoli delle opere spesso iniziano con la parola “Essere” affiancata poi al nome dell’animale rappresentato o ad una sua caratteristica. Ed è questo che essi sono, “Esseri Animali”, un insieme di masse muscolari, forme, caratteristiche fisiche e psicologiche, esseri solari ed oscuri, portatori di sensibilità e forza, di un aspetto concreto e di uno etereo, spirituale.’’

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ROMA ARTE IN NUVOLA

ROMA ARTE IN NUVOLA

Torna a Roma la grande arte moderna e contemporanea. Lo fa in modo autorevole con “Roma Arte in Nuvola”, una mostra-mercato di ampio respiro, inizialmente prevista per metà maggio 2020 e successivamente annullata a causa del Covid-19. La nuova data individuata è novembre 2021 e precisamente dal 18 al 21 nella prestigiosa cornice della Nuvola progettata da Massimiliano Fuksas. Un’iniziativa che mira a colmare un vuoto di proposta nella Capitale e ha l’ambizione di diventare il polo di riferimento del collezionismo dell’Italia del Centro e del Sud, avvalendosi della curatela della storica dell’arte Adriana Polveroni e della direzione generale di Alessandro Nicosia, esperto da oltre 30 anni nell’organizzazione di eventi culturali e di comunicazione integrata. Vi sono rappresentate tutte le discipline, dalla pittura alle installazioni, dalla scultura alle performance, dalla video arte alla digital art, alla street art, radunando le più importanti e rinomate gallerie italiane e internazionali.


Presenti tra le 94 gallerie selezionate ci saremo anche noi, con una selezione di 6 artisti estremamente eterogenei ma accomunati dall'intensità e dall'eleganza delle loro ricerche personali: Linda Aquaro, Domenico Asmone, Simone Geraci, Michela Gioachin, Irene Meniconi e Fabio Perotta.

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(UN)FAIR

(UN)FAIR

La galleria silviarossi | artgallery fin dalla sua fondazione offre e si rappresenta con una scelta di autori dagli stili assolutamente eterogenei, dove il punto di incontro sta nella ricerca profonda e attenta del “sé” più reale. Guardare il mondo con i propri occhi, sentirlo sulla propria pelle e infine raccontarlo con il proprio stile, liberi da tendenze e omologazioni.

Ricerca, qualità, autenticità. Queste le parole chiave che racchiudono il lavoro, qui rappresentato e sintetizzato in 5 artisti. 5 visioni, 5 racconti, 5 tasselli di un puzzle. L’arte che, tutta insieme, racchiude il mondo intero

In occasione di (un)fair gli artisti che troverete in stand sono:

Paolo Casazza,Sara Lovari, Irene Meniconi, Mauro Pinotti e Laura Serafini.

Vi aspettiamo dall'8 al 10 aprile allo stand B2.

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GRAND TOUR

GRAND TOUR

I due pittori tedeschi espongono con la loro mostra itinerante nella ex chiesa di San Lorenzo, a pochi passi dal castello dei Conti Guidi. L’evento si sviluppa in dieci diversi paesi di tutto il mondo. Sabato 14 maggio, alle ore 17, la presentazione di Stefan Peker.
Ingresso gratuito

IL “GRAND TOUR” DI RÜDIGER GIEBLER E MORITZ GÖTZE FA TAPPA A POPPI

LA MOSTRA

Due apprezzati artisti tedeschi espongono per la prima volta in Italia e scelgono un luogo magico del Casentino per questo evento, il borgo di Poppi. Rüdiger Giebler e Moritz Götze presentano infatti il loro “Grand Tour” nella ex chiesa di San Lorenzo, da anni galleria d’arte a breve distanza dal castello dei Conti Guidi. La mostra fa parte di trenta date in cui vengono esposte opere sempre diverse, ospitate in più di dieci paesi, in tutti i continenti. Da più di dieci anni i due artisti stanno infatti portando avanti una vera e propria tournée in tutto il mondo, ispirandosi a una vecchia tradizione culturale europea. Formalmente i due pittori percorrono strade molto diverse: Moritz Götze con le linee nere ben definite che, in analogia al fumetto, spesso sono riempite con colori chiari, è un consapevole protagonista del pop tedesco. Rüdiger Giebler, invece, con la sua arte del disegno molto raffinata, una gamma di colori estremamente variegata e una pennellata inquieta ed espressiva, si sente più vicino al linguaggio di Max Beckmann. L’incontro avviene nei riferimenti profondi della loro arte: la forza dell’immaginazione, fondata su basi storiche, che spazza via i limiti di spazio e tempo, la forza di una fantasia che si muove proprio nel presente e il vigore del figurativismo e della concretezza artistica, obsoleti nel senso positivo del termine.In mostra quadri, disegni e lavori a smalto dipinto con riferimento diretto ai luoghi in cui sono esposti. Così anche a Poppi: per l’altare di San Lorenzo, che incornicia uno spazio vuoto allettante, Moritz Götze ha infatti creato appositamente un’opera a smalto dipinto che tutti potranno ammirare da vicino visitando “Grand Tour”.

BIOGRAFIA DEGLI ARTISTI


Moritz Götze
è nato nel 1964 a Halle (Germania). Nel periodo 1981-1983 svolge un apprendistato come carpentiere. Dal 1986 inizia l’attività di pittore e artista grafico. Dal 1991 al 1994 insegna serigrafia all’accademia d’arte Burg Giebichenstein di Halle. Nel 1994 è visiting professorship di serigrafia all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi. Nel 1996 riceve il Premio d’arte della regione Sachsen-Anhalt. Nel 1997 consegue il Premio di grafica delle Vereinigte Zigarettenfabriken di Dresden. Nel periodo 2000-2004 è responsabile per il design della Fiera internazionale del libro di Lipsia. Nel 2008 realizza la scenografia per “Amleto” al Neues Theater di Halle.
Del 2009 è il suo intervento artistico, in collaborazione con Bazon Brock, nella stanza di Martin Luther nella Wartburg. Nel 2010 realizza “The Moon”, istallazione in 3D nell’ambito della mostra botanica regionale ad Aschersleben.
Nel 2012 espone negli Stati Uniti, al Rourke Art Museum di Moorhead. Nel 2016 vengono inaugurate le sue pitture a smalto nella chiesa di Sant’Egidio di Bernburg.

Rüdiger Giebler
è nato nel 1958 a Halle (Germania). Dal 1974 al 1976 svolge un apprendistato come geometra. Dal 1980 al 1986 studia all’accademia d’arte Burg Giebichenstein di Halle con Inge Götze e Frank Ruddigkeit. Dopo il diploma, dal 1986 lavora come pittore e artista grafico a Halle ed è autore di testi sull’arte per cataloghi e antologie.
Nel periodo 1991-1995 è direttore della galleria Alter Markt a Halle. Nel 1997 ottiene una borsa di studio della fondazione HAP Grieshaber di Reutlingen. Nel 2007 è curatore della mostra “Fluchtwege” nel Künstlerhaus 188 di Halle. Nel 2008 è curatore della quinta triennale del Sachsen-Anhalt meridionale nel castello di Moritzburg di Zeitz. Nel 2010 si aggiudica la borsa di studio del Kunstverein Röderhof. Nel 2015 è curatore della quinta biennale di Land(schafft)kunst a Neuwerder/Gollenberg di Brandenburg. Nel 2017 è curatore del simposio “Metallwerkstatt Halle 17” ad Halle.

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IL POTERE DELLA PALETTE

IL POTERE DELLA PALETTE

Se storicamente e tradizionalmente ci riferiamo alla gamma di colori utilizzata da un’artista nella totalità del suo lavoro (che non raramente diventa uno dei tratti distintivi e di riconoscibilità dell’artista stesso), affrontando le singole opere possiamo sicuramente addentrarci nell’analisi della più contemporanea e in auge palette.

La palette, del resto, è trasversale al mondo dell’arte e ci accompagna, consapevolmente o meno, in molte scelte che compiamo quando, ad esempio, compriamo degli oggetti o dell’abbigliamento, passando dal make-up all’arredamento.

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New Entry

New Entry

Queste prime settimane del 2022 portano in galleria due nuovə artistə: Paolo Casazza e Silvia Pavarini. Due artisti stilisticamente molto distanti ma entrambi arrivati all’espressione pittorica dopo essere passati dal mondo della grafica.

Paolo Casazza (1983) dopo gli studi al Liceo Artistico di Varese, prosegue la sua formazione alla scuola di grafica e comunicazione “Arte e Messaggio” fondata da Bruno Munari a Milano. Il primo lockdown è per lui l’opportunità di dedicarsi a tempo pieno alla pittura, sempre praticata anche negli anni precedenti ma secondariamente rispetto all’attività di grafico. Della sua ricerca dice:

“Il mio approccio alla pittura è esclusivamente frutto di una totale disattenzione a ciò che quotidianamente mi circonda, mi occupo unicamente di ciò che implica uno smarrimento: attraverso questa ginnastica di lontananze mi alleno a razionalizzare la considerazione di una “alternativa”, dunque a uscire dall’ottica per la quale la nostra zona di comfort sia l’unico mondo possibile o la sola realtà auspicabile.”

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MA UNA VOLTA IN CASA?

MA UNA VOLTA IN CASA?

Ci sono tanti modi e tanti motivi in cui e per cui si compra arte, e che non affronteremo ora, ma tutti questi, a meno che non disponiate di un apposito hangar come Johnny Deep, sono legati dalla fatidica domanda: “e ora dove lo metto?”

Ebbene, i collezionisti sanno quanto quello dello spazio possa diventare un problema, ma anche qualora stessimo comprando una piccola o grande opera per il puro piacere di esporla dentro casa, senza fini collezionistici, ci troveremo sicuramente ad affrontare problemi di spazio e di esposizione.

Se da una parte troviamo chi cerca i quadri da abbinare al divano, dall’altra abbiamo chi rivede tutta la disposizione della casa pur di ospitare una nuova opera tra le pareti domestiche.

Ma i consigli per una buona fruizione dell’opera rimangono gli stessi!

I tre “problemi” principali degli allestimenti domestici sono luce, spazio e dimensione.

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Linda Aquaro

Linda Aquaro

Spesso lasciamo agli artisti il compito di parlarci con le immagini, filtrate a loro volta dalle parole dei critici e dei curatori, e poche volte ci riserviamo di parlare con loro non solo tramite il frutto del loro lavoro e della loro ricerca.

Ecco perché nasce questo piccolo ciclo di interviste.

5 domande per capire modi e motivazioni,  per scalfire la superfice e entrare più in contatto con gli autori che già conoscete dalle loro opere!

Cominciamo con Linda Aquaro:

In che modo l’arte fa parte della tua vita?

L’arte per me è innanzitutto un processo intellettuale. Quello che è visibile è solo il risultato finale di un processo sempre aperto, di lettura e valutazione del mio intorno, della mia vita. È un’ “urgenza” sempre attiva, che si traduce in osservazione, analisi e ricerca e in ultimo nell’opera finale.

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Paolo Casazza

Paolo Casazza

Continuiamo a conoscere di più i nostri artisti e le nostre artiste per scoprire il loro punto di vista sulla propria produzione artista, sul concetto più ampio di creatività e di come questi aspetti condizionino il loro sguardo sul mondo.

Oggi le 5 domande le abbiamo poste a Paolo Casazza.

Vi sono tanti modi di approcciarsi alla produzione artistica: arti performative, medium tradizionali e digitali, esecuzione diretta o differita. Tu che medium usi e perché?

Credo fermamente nella pittura poiché non esiste nulla di così vitale, misterioso e affascinante, da costringere in uno spazio tanto limitato (la tela) l'affaccio spalancato all'infinito, meravigliarmene è il privilegio che conservo ogni volta che inizio un'opera, non potrei farne a meno.

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BLU

BLU

Che storia lunga e incredibile quella del blu.

Mi sono sempre chiesta, del resto, cosa si provasse a vedere per la prima volta un colore nuovo, mai percepito prima.

Eppure questo ad un certo punto della storia dell’uomo è successo, e abbiamo cominciato a usare nuove parole per definire un colore che fino a quel punto “non esisteva”.

Non più mari rosso vino per Omero, quindi.

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VALERIA DI PONIO

VALERIA DI PONIO

Continuiamo a conoscere di più i nostri artisti e le nostre artiste per scoprire il loro punto di vista sulla propria produzione artista, sul concetto più ampio di creatività e di come questi aspetti condizionino il loro sguardo sul mondo. Oggi le 5 domande le abbiamo poste a Valeria Di Ponio.

In che modo l’arte fa parte della tua vita?

Non credo passi giorno senza musica, da sempre, ha un’influenza enorme su di me, spesso più dell’arte che osservo. Diverso discorso avviene con la poesia e la letteratura. Quanto leggo ciò che amo di più, disegno e dipingo meglio. Credo si metta ordine nei pensieri. Si tratta pur sempre di segni. Per me il disegno è una forma di scrittura come anche la fotografia.

Non vi è giorno senza che io pensi all’arte, a ciò che mi fa immaginare e ciò che racconta, a cosa mi permette di vedere.

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ARREDAMENTO /AR:EDA'MENTO/ S. M.

ARREDAMENTO /AR:EDA'MENTO/ S. M.

C'è una sorta di pudore, qua nel mondo dell'arte, a parlare delle opere che compriamo come una forma di arredo.

Come se nella "decorazione" vi fosse qualcosa disqualificante, perché, e lo sappiamo senza negarlo, lo scopo dell'arte non è quello di rendere più confortevoli le nostre vite.

L'arte pone domande, stimola riflessioni, e raramente si abbina al divano.

Eppure, l’arte si muove e vive nelle case di chi la accoglie, di chi vi ha trovato quello spunto di bellezza o di inquietudine (o forse entrambi) al punto di desiderarne il possesso.

Ma ripartiamo dalle definizioni:

arredamento /ar:eda'mento/ s. m.
L’arredamento è l’operazione dell’arredare, cioè del fornire un ambiente interno o esterno di mobili e accessori, sistemandoli in base a criteri pratici ed estetici e selezionandoli secondo l’uso a cui l’ambiente è destinato.

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