Frammenti

Francesca Donatelli e Giuseppe Palmisano espongono insieme nella mostra Frammenti a cura di Silvia Rossi

Francesca Donatelli e Giuseppe Palmisano espongono insieme nella mostra Frammenti a cura di Silvia Rossi, che inaugurerà il prossimo 14 settembre alle ore 18:00 presso la galleria SanLorenzo Arte di Poppi.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 3 Novembre tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 19:00.

La mostra "Frammenti" nasce dall’incontro tra due linguaggi artistici differenti ma complementari: i collage di Francesca Donatelli e le fotografie di Giuseppe Palmisano (iosonopipo). Esponendo 10 collage e 10 fotografie in uno spazio carico di storia come l'ex chiesa di San Lorenzo a Poppi, la mostra costruisce un dialogo tra il grande e il piccolo, tra il frammento e l'insieme, tra il visibile e l'immaginato.

Il tema del frammento è il filo conduttore dell’intera esposizione. Ogni opera, sia essa un ritaglio di carta o una fotografia, rappresenta una porzione di realtà.

I collage di Francesca Donatelli nascono dall'atto fisico e simbolico del ritagliare, strappare e ricomporre. Attraverso materiali quotidiani e immagini raccolte negli anni, l’artista crea composizioni in cui le parti, a prima vista incoerenti, si uniscono in un’armonia inaspettata. È la celebrazione della casualità che diventa ordine, di pezzi che, come tessere di un mosaico, si compongono per dare vita a nuove visioni. I suoi collage sono frammenti di una memoria personale, che però si aprono a una narrazione universale: come fotogrammi di mondi paralleli, nascono dall'incontro tra l'improbabile e il familiare.

Le fotografie di Giuseppe Palmisano, invece, catturano frammenti di corpi e spazi. Le sue immagini non rappresentano corpi per ammiccare o sedurre, ma sono frammenti di esistenze sospese, libere dalle convenzioni sociali e culturali. In queste fotografie, il corpo si disfa della logica erotica, mostrando una nudità priva di giudizio e di sessualizzazione. Sono frammenti di vita, disconnessi dal tempo e dallo spazio, che evocano un senso di disagio e di trascendenza.

Nel rapporto uno a uno tra le opere, la mostra invita lo spettatore a riflettere sulla frammentazione dell’esperienza umana. Donatelli e Palmisano ci mostrano come, attraverso il frammento, si possa riassemblare una nuova realtà, in cui il caos si trasforma in bellezza e in cui ogni dettaglio, ogni ritaglio, diventa parte essenziale di una narrazione più ampia. "Frammenti" è un percorso che invita alla scoperta e alla riflessione, in cui i dettagli raccontano storie e le rotture si ricompongono in nuove forme di esistenza.

Gli artisti

Francesca Donatelli

Nata nel 1978, FrancescaDonatelli vive e lavora in Toscana, dove ha sviluppato una forte passione perla fotografia. Dopo gli studi classici e la laurea in Architettura a Firenze,si trasferisce a Bologna per perfezionarsi in fotografia. Nel 2012 apre il suoprimo studio a Bibbiena, per poi spostarlo a Poppi nel 2016. La sua ricercaartistica unisce fotografia, viaggi e cultura visiva, elementi che ispirano isuoi progetti espositivi e i numerosi workshop internazionali a cui partecipa.Negli ultimi anni, Donatelli ha ampliato la sua espressione artisticaavvicinandosi al collage, applicando la sua esperienza visiva e culturale allatecnica di ritaglio e ricomposizione di immagini. Dal 2014 è curatrice diFotoconfronti Off, un’importante rassegna di fotografia in Italia.

Giuseppe Palmisano (iosonopipo)

Giuseppe Palmisano iniziala sua carriera artistica nel 2012, concentrandosi sulla figura della donna esulla sua relazione con lo spazio circostante. Attraverso la fotografia,Palmisano esplora il corpo femminile privandolo dell'intrinseco erotismo, proponendouna visione in cui la nudità non è sessualizzata, ma esiste come presenzanaturale e libera. Nel 2019, con un gesto radicale, decide di vendere su eBayla sua identità artistica, "iosonopipo", a Francesco R., inclusiarchivi fotografici e profili social. Dopo tre anni, Palmisano riprende ilcontrollo del progetto come direttore artistico, continuando la sua indaginesull'identità e sull’incontro tra le persone, trasformando l'atto fotograficoin un'esperienza catartica e liberatoria.

 

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