Il mio percorso artistico è caratterizzato dalla riflessione sulla costruzione dell’identità umana: contradditorio, sorprendente cammino alla scoperta di Se, intricata trama di sottili fili che legano corpo e anima. La donna è protagonista privilegiata della mia ricerca ispirata dalle mie due figlie, specchio di un femminile da decodificare .
Uno stile figurativo in costante evoluzione mi ha portato ad utilizzare come supporto autentiche vecchie mappe e carte tecniche , elevandole al ruolo di trama/destino, quasi un DNA tracciato sulla pelle e reso visibile con linee, numeri, parole e punti. Mi affascina la similitudine tra il complesso disegno tecnico di queste carte e la biologia, un microcosmo nel macrocosmo.
Attraverso un disegno puro, monocromatico, fatto di dettagli, ombre e spazi vuoti, la rielaborazione delle carte tecniche in senso antropologico diventa il mio modo di rendere quegli oggetti fondati su astrazioni, rappresentazioni visive della nostra identità.
Corpi e volti sorgono lievi dal tracciato, liberi di interagire con il supporto senza dominarlo: china, carboncino, acquerelli, e medium trasparenti, permettono ai livelli di sovrapporsi e confondersi in un gioco di segni ed immagini, una tendenza istintiva a (ri)trovare nel tracciato tecnico corpi e forme familiari, in un continuo dialogo tra la predeterminazione di ciò che siamo e il libero arbitrio di diventare ciò che vogliamo.
Nascono così racconti che parlano di identità e ricerca di una piccola particella di spazio a cui appartenere.
In un tempo di rabbia e incertezza, esprimo la ricerca del senso dell’esistenza donando i corpi al loro percorso, sottovoce, come un sussurro che calma lo spirito.