Ersilia Leonini vive e lavora a Firenze, dove è nata (1955). La sua ricerca attraversa tecniche e linguaggi diversi – dalla fotografia analogica alla pittura astratta, dalla scultura alla figurazione – mantenendo come filo conduttore la volontà di andare sempre in direzione contraria alle correnti dominanti. La sua pittura figurativa nasce da un gesto deciso, rapsodico, che scava più che descrivere. Nei suoi nudi, maschili prima e poi femminili, la bellezza non è mai compiacimento estetico: è una soglia scomoda, un territorio interiore dove si affacciano fragilità e inquietudini. I corpi sono strumenti per indagare l’animo, più vibranti che belli, più destabilizzanti che rassicuranti. Lo spettatore è chiamato a completare l’opera, accettando il rischio di uno sguardo non addomesticato.
La sua formazione affonda nell’Istituto d’Arte di Siena, nei corsi universitari di Lettere e nella fotografia, diplomandosi al Centro Studi Tecnico-cinematografici di Firenze. Esordisce nel 1978 con una pittura astratta “iperfantastica”, in netta opposizione all’iperrealismo dominante, per poi aprire negli anni ’80 un laboratorio di maschere artistiche che la porta in tournée negli Stati Uniti. Negli anni ’90 approda a una pittura materica e, dal 2005, a un figurativo intenso e non convenzionale. Ha esposto in Italia e all’estero, partecipando a fiere come Unfair Milano, Art Innsbruck e Immagina Reggio Emilia, e collaborato con realtà teatrali e culturali. La sua carriera è segnata da una costante tensione verso linguaggi personali e coraggiosi, capaci di sfidare lo sguardo contemporaneo.



