Mauro Pinotti è nato nel 1974. E’ un libero pensatore, una sorta di uomo del rinascimento. Per lui la vita è chiaramente arte: come un pittore davanti una tela bianca, si sente autorizzato a ricreare il mondo sulla base delle sue fantasie e aspettative, dando peso e forma a quelle realtà immaginarie che, a suo parere, sono rimaste troppo a lungo fuori dalla portata degli uomini. Questo sfocia nella volontà di seminare nuovi germogli ideologici attraverso le tante forme espressive che prende si suo processo creativo. Usa l’arte a suo piacimento e utilizza strumenti differenti a seconda del suo sentire. Poliedrico e razionale, esprime questa forza di pensiero attraverso la fotografia, video- installazioni e la scultura. Le sue opere in cemento e ferro rappresentano l’ennesima evoluzione di questo sfaccettato artista: non solo un processo psicologico, ma una continua ricerca creativa. I paesaggi urbani si ispirano a piccoli agglomerati in ferro e cemento, isolate metropoli tanto futuristiche quanto attuali.
Nei miei lavori ho sempre cercato di rendere concetti profondi i più semplici possibile da comprendere, oggi, mi esprimo sia attraverso la fotografia che attraverso la scultura proponendo tematiche legate all’uomo e all’ambiente.
Sono questi gli aspetti che continuo ad approfondire e che sono divenuti il mio marchio di fabbrica.
La mia è un’analisi sintetica e forse un po’ “cruenta” sulla società attuale, ogni mio lavoro è uno specchio davanti al quale vorrei porre l’osservatore tanto da indurlo a porsi delle domande fino ad Insinuare dubbi o curiosità.
La mia correlazione con la natura e l’ambiente che mi circonda è da sempre parte integrante della Mia forma espressiva sia in ambito fotografico che scultoreo : la natura è elemento portante.
In modo particolare nelle sculture intervengo utilizzando materiali di recupero e elementi naturali che incontro nel mio girovagare.
Quello che mi interessa maggiormente è essere il “produttore” dell’intera opera a partire dalla bozza dell’idea fino al progetto esecutivo, ogni fase deve passare attraverso le mie mani. “futuro semplice” prende origine da due elementi: il cemento e il ferro sui quali intervengo opportunamente per dare origine alle mie sculture, le opere finali sono sempre il risultato di combinazioni di ideologie personali ed esperimenti, processo in continua evoluzione tanto che si potrebbe datarle con grande facilità.
Le mie sono rappresentazioni di piccoli mondi, metafore di civiltà in declino.
La terra è la fonte della nostra vita. È da lì, infatti, che nascono le piante e si sviluppa la biodiversità, l’origine di tutte le specie vegetali. Eppure, almeno il 40% delle terre emerse presenti nel mondo è minacciato dal fenomeno della desertificazione, aspetto questo che ho iniziato a toccare con l’ultima serie di futuro semplice.
Alle primissime opere che conservano una estetica semplice e quasi primitiva ho fatto seguito a Luce intervenendo nelle sculture per renderle opere da illuminazione, le sculture hanno poi visto un continuo e costante avvicinamento agli elementi naturali trovati per caso: cortecce, rami, sassi e sabbia che ho unito al ferro e al cemento che restano gli “elementi” portanti.
Potrei definire queste sculture una sintesi del mio pensiero.
L’ambiente e la realtà sono stati determinanti per la creazione dei miei lavori, le mie scultore non nascono per far sognare ma per far ragionare, l’emozione è solo una conseguenza.