Classe 1978, Francesca Donatelli vive e lavora in Toscana.
Tra le tante passioni, musica, arte, viaggi, danza e natura, quando incontra la fotografia capisce che questa può essere il mezzo di unione, il filo conduttore e al tempo stesso lo scrigno in cui racchiudere tutti gli altri. Dopo gli studi classici e la laurea in Architettura conseguita nella vicina Firenze, si trasferisce a Bologna dove frequanta un corso di fotografia professionale presso la Shootinstitute School. Nel 2012 apre il suo primo studio di fotografia a Bibbiena, por poi trasferirlo nella vicina Poppi nel 2016. Durante questi anni porta avanti la sua ricerca personale, lavorando su progetti fotografici e confrontandosi con autori di fama nazionale e internazionale durante incontri e workshop.
Espone i suoi lavori in vari contesti e festival come “Sifest Off” di Savignano sul Rubicone, Grafagnana Photography e il Centro Italiano di Fotografia d'Autore di Bibbiena.
Dal 2014 è curatrice del «fotoconfronti Off» che si tiene durante il festival nazionale italiano Fotoconfronti di Bibbiena.
Nel 2019 ha fatto parte della Giuria di Sifest Off con Denis Curti (direttore artistico di Casa dei Tre Oci a Venezia) e Giovanni Pelloso
(photoeditor della rivista Il Fotografo).
Più recente l’approccio al mondo del collage, a cui si approccia forte della sua esperienza visiva e degli stimoli culturali dati dai suoi studi personali e dai sui viaggi,
Ho sempre avuto questa cosa di ritagliare, strappare e conservare le immagini; che fossero fotografie o illustrazioni, cartoline, biglietti o volantini dei supermercati. Per anni le ho chiuse in scatole e cartelline. Mi è sempre dispiaciuto buttare le riviste. Le fotografie a volte le tenevo per trarre ispirazione per il mio lavoro di foto. Ma non avevo mai pensato al collage, poi un momento di “crisi” mi ha fatto avvicinare a forbici colla e carta.
Nel mio lavoro ho sempre preferito gli album con le foto incollate ai fotolibri digitali. Ho iniziato ad incollare le foto sui vecchi libri, su spartiti musicali e a mano a mano a ritagliare le foto stesse e a combinarle con altro. Poi delle vecchie pagine di un quaderno di botanica mi hanno chiamato e lì si sono riversati i ritagli raccolti negli anni. La fotografia, pur essendo il mio quotidiano, in qualche modo mi era lontana.
Sentivo un fallimento interiore, il mio saggio e convenzionale mondo di immagini sgretolarsi. Ho messo accanto due immagini apparentemente lontane ed è partito
qualcosa. La gioia dei bambini nell’infrangere le regole. Incollo a caso, ma andando avanti mi accorgo che niente è casuale. “ Talvolta qualcosa accade, e nasce la bellezza” dice William H. Gass.
Attaccando figure improbabili in contesti ancora più illogici, tutto sembra andare al posto giusto. Distruggere, sparpagliare e riassemblare è diventata la mia uscita di sicurezza.
“Gli scarti altrui saranno il vostro capolavoro”
Erik Kessels